Questa ricerca coreografica parte da un numero, il nove, ultimo numero singolo e per questo comprende la forza di tutti i numeri che lo precedono.
Il 9 contiene il duplice concetto d’inizio e di fine. Simboleggia la fase che precede la nuova rinascita, la liberazione dei vincoli precedenti per passare a un nuovo livello. Le due danzatrici hanno concentrato la loro ricerca coreografica su partiture di movimento che si intrecciano con continui cambi di livello di difficoltà, creando un alfabeto di movimento legato alla nona lettera dell’alfabeto ebraico: Thet. Questa lettera significa Matrice, ovvero la forza accumulata che sta per essere utilizzata. È l’unica lettera graficamente aperta verso l’alto e rappresenta il cambiamento, la trasformazione verso la sua completa realizzazione. Il nove é considerato un numero sia maschile che femminile. Ciascuno di noi possiede al suo interno un’energia maschile e un’energia femminile. Se sei allineato in ogni momento con le due parti te ne accorgi: sei capace di fidarti del tuo intuito, sai quando giocare in attacco e quando restare in difesa, sei padrone dei tuoi ritmi e non hai paura di ascoltarli. Allo stesso modo, è facile capire quando sei disallineato: vivi in un modo che per te è difficile da gestire, perché fingi di essere qualcuno che non sei, e ti sobbarchi più pesi di quanti riesci a reggerne. Questo è tramutato a livello coregrafico con giochi di peso e sbilanciamenti che diventano un leitmotiv della cifra stilistica.
Di e con: Sara Bizzoca e Giorgia Romano
Musica: Lino Cannavacciuolo, Valentino Santarcangelo
Durata:13 minuti
Produzione Koreoproject
Sostenuto da Art-Garage